Cosa fare se il tempo non permette di andare in moto a Rimini – Tempio Malatestiano

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Un week end di temporali non ci voleva; tenere la moto chiusa in garage quando saresti pronto ad usarla è un’agonia difficile da comprendere per chi non è appassionato di moto. È come essere sulla riva del mare con tutta l’attrezzatura da kite surf montata e non veder aumentare le raffiche di vento.

Fortunatamente, come già accennato noi viviamo a Rimini e quello che faremo oggi e che consigliamo di fare a tutti quelli che sono in vacanza da Bellaria a Cattolica è di partire alla scoperta della storia della nostra città.

Prima tappa il Tempio Malatestiano.

tempio malatestiano emilio salvatori (1)

I lavori e la progettazione vennero commissionati dal Signore di Rimini Pandolfo Sigismondo Malatesta nel  1447. Il Sigismondo coinvolse in questo progetto di ammodernamento gli architetti e gli artisti più famosi del tempo che già ospitava a Rimini, tra i quali Leon battista Alberti.

A lui venne affidato il progetto del rivestimento esterno della chiesa. Si prese l’importante anche se modesta chiesa dedicata a San Francesco e si partì con  un’opera che oggi definiremmo di “camouflage” e che portò alla meravigliosa e conturbante struttura che oggi appare di fronte ai nostri occhi.

L’iconografia del tempio è a dir poco inconsueta per una chiesa cristiana e questo ha acceso il dibattito che ancora oggi tiene banco tra gli studiosi e gli storici del tempo sull’effettiva volontà da parte del Malatesta di trasformare la chiesa in un tempio pagano che magnificasse la storia e le gesta della Signoria.

Prima di entrare nel tempio bisogna soffermarsi ad ammirare il suo esterno cercando di assimilarne le forme e l’armonia contestualizzandole nel tempo a cui appartengono.

Un errore poi, che abbiamo fatto anche noi è quello di avvicinarsi al suo interno con l’intento di visitare una chiesa. Entrando in una chiesa il primo sguardo si posa sempre verso l’altare maggiore e poi verso i lati, mentre il tempio va ammirato per le forme del suo insieme.

Il nostro consiglio è quello di entrare una prima volta e poi di uscire nuovamente, passeggiare verso la vicina Piazza tre Martiri e poi rientrare. Solo allora lo spazio e la grandiosità del tempio si apriranno davanti a voi e i vostri occhi potranno soffermarsi sulle tombe dei Malatesta, sull’affresco di Piero della Francesca, sulla tomba di Isotta degli Atti e sul magnifico Crocefisso di Giotto che a Rimini si trattenne per lungo tempo fino a fondare una scuola di pittura dalla quale uscirono molti illustri pittori le cui opere si possono ammirare in tutta Italia.

Altro non possiamo dire, la visita al Tempio rimane un’esperienza mistica e molto personale. Questa struttura appassionò personaggi famosi che divennero studiosi del Tempio e dei Malatesta come Ezra  Pound, Stokes o Waburg solo per citarne alcuni, ma appassiona anche noi che ogni giorno possiamo goderne la vista e le emozioni che provoca.

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