tra sogno e sogno
dove l’onda
di sponda in sponda
preme alle maree estive
e le tamerici salmastre
si
piegano
al
grecale
vivo nel sangue che brucia
spoglio dell’anima
nel
corpo
d’uomo ad aspettare
altri
baci
frementi
Luciano Monti
Il figlio e la madre si trovarono a pranzo il giorno di Natale. Il tavolo era apparecchiato per tre persone. La madre chiese al figlio:
Lundé víntisèt Utóbre (Lunedì 27 Ottobre) ——— D’Utóbre Jusèl,per nu fès intrapulè,i migra via!. (In Ottobre gli uccelli,per non farsi intrappolare,migrano!.)… ——— L’ha fàt e
Sabèt vintizinch Utóbre (Sabato 25 Ottobre) ——— Alòr,sélvia e smarèin:pénsiér pió cèr zàrvèl pió fèin!. (Alloro,salvia e rosmarino:pensieri più chiari e cervello più fine!.) ———-
A pèns che la saluta un è tót,ma tót l’è gnint sènza la saluta! (Penso che la salute non sia tutto, ma tutto è niente
