“Il prato della Sartona”

Ricerca aziende, ristoranti, professioni e spiagge in Romagna
Il terreno dove sorge lo stadio Romeo Neri, il parco con panchine antistante e la zona di verde attorno allo stadio era popolarmente chiamato a Rimini nell’800 e nel 900 “il prato della Sartona” (e pre’ dla Sartona), nome questo che qualche riminese “verace” conosce e magari usa ancora oggi.
Io questo nome lo sentii pronunciare per la prima volta nel 1981 dal cugino riminese di mia mamma un giorno che ci trovavamo a piedi vicino lo stadio.
Questo nome popolare derivava non da quello di una sarta dal fisico robusto che aveva abitato lì ma dal cognome della riminese contessa Teresa Sartoni (1760 – 1832), proprietaria dal 1812 di quel vasto terreno “fuori porta”.
La contessa costruì la propria villa dove adesso sorge il palazzetto dello Sport “Flaminio” facendo demolire l’antico santuario di San Gaudenzo che da più di mille anni sorgeva lì.
Durante i lavori furono trovate sotto terra delle ossa umane.
Erano quelle di antichi deceduti riminesi che erano stati sepolti all’interno del santuario.
Di solito anticamente c’erano anche piccoli cimiteri attorno alle chiese.
Fu Napoleone con l’Editto di Saint Cloud del 1804 esteso all’Italia nel 1806 che per motivi igienici quali olezzi ed effluvi vari anche veicolanti malattie, proibì la sepoltura delle persone decedute nelle chiese e nei piccoli cimiteri limitrofi ad esse.
I morti dovevano essere sepolti in cimiteri pubblici costruiti fuori città o paese.
A seguito di quell’editto Ugo Foscolo compose nel 1806 il poema
“Dei sepolcri”.
Con la demolizione di quell’antico santuario punto di riferimento religioso cittadino da sempre e con il ritrovamento di ossa umane, i riminesi dell’epoca videro quella villa fuori dalle mura urbane come un corpo estraneo, un luogo sinistro dove quando ci si doveva passare di fronte, era meglio affrettare il passo.
Alla morte della Sartoni nel 1832, il terreno passò di proprietà ad un ordine religioso femminile riminese che istituì nella villa della contessa un orfanotrofio.
Non infrequenti erano infatti all’epoca i lasciti di terreni ed immobili alla Chiesa da parte di famiglie nobili.
Alcune stanze dell’orfanotrofio furono a volte utilizzate per varie necessità pubbliche cittadine nel corso del tempo.
Nel 1972 l’edificio venne demolito ed al suo posto fu realizzato il Palazzetto dello Sport “Flaminio”.
Testo di Gaetano Dini

Potrebbero interessarti:

Cellophane
Discoteche, Parchi e Sport

Cellophane

Il Cellophane, discoteca poi diventata Altavista, Verdeluna e attuale Pesce Azzurro, fu uno dei punti cardine della musica hardcore, psytrance, trance-progressive, techno, dream progressive, nei primi anni 90… e Gianni Parrini fu per anni il dj Resident. La musica progressive,

LEGGI TUTTO »
Soprannomi delle famiglie Riminesi
Storia di Rimini

Soprannomi delle famiglie Riminesi

Sei storicamente di Rimini Se… hai un soprannome che identifica la tua famiglia che viene tramandato da generazione in generazione! Abbiamo raccolto alcuni soprannomi dal gruppo “Sei di Rimini Se” grazie al contributo dei tanti membri della nostra community e

LEGGI TUTTO »
I primi collegamenti tram a Rimini
Storia di Rimini

I primi collegamenti tram a Rimini

Nel 1877 ebbe inizio il collegamento Rimini città con Rimini mare con tram a cavalli. I due capolinea si trovavano in Piazza Cavour, quello di città e lo Stabilimento balneare che comprendeva il Kursaal, la Piattaforma e la Capanna Svizzera,

LEGGI TUTTO »
Il circo di Buffalo Bill a Rimini -11 Aprile 1906
Storia di Rimini

Il circo di Buffalo Bill a Rimini -11 Aprile 1906

Era l’11 Aprile 1906 quando la carovana del circo equestre guidata dal colonnello americano Buffalo Bill (all’anagrafe William Frederick Cody) arrivò a Rimini. Era sistemata in quattro treni speciali provenienti da Ancona, ognuno dei quali era composto da dodici o

LEGGI TUTTO »
Torna in alto
camper park rimini