Miniera di Zolfo (la Buga), museo Sulphur di Perticara

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Il giacimento minerario di Perticara fu particolarmente attivo agli inizi del ‘900, sotto la concessione della società Montecatini, fino al 1964 quando la miniera chiuse, lasciando molti dipendenti senza lavoro.

Una vera e propria città sotterranea con oltre 100 chilometri di gallerie, con discenderie, rimonte, fornelli (pozzi interni), nove livelli comunicanti con l’esterno.

Ciò che troviamo oggi è un cantiere di lavorazione, il Certino, diventato museo, Museo Storico Minerario, Museo Sulphur, che all’ingresso presenta un monumento dedicato ai caduti in miniera.

Dal 1970 la Pro Loco di Perticara si è prodigata per la conservazione della memoria e il Museo Storico Minerario diventa indispensabile per testimoniare il lavoro Perticarese.

Dal 1980 il progetto viene messo in luce come uno dei primi esempi di archeologia industriale sorti in Italia, con il restauro degli edifici dell’ex Cantiere Solfureo Certino.

Dal 2002 il nuovo progetto museografico si concretizza collocando i reperti acquisiti negli ambienti originali, elle vicinanze del pozzo Vittoria, che era il collegamento con la città sotterranea.

Anni di ricerca sono serviti a rendere questi luoghi utili alla didattica e all’apprendimento.

Un percorso suddiviso per temi, che corrispondono alle fasi della lavorazione, dall’estrazione, alla fusione dello zolfo, una ricostruzione dell’itinerario sotterraneo è visibile dal 2005.

Si trova qui il cristallo di zolfo più grande al mondo, estratto proprio in questa miniera e che fu donato dall’Ing. Mezzena al “Museo di Storia Naturale” di Milano.

Per maggiori informazioni vi consigliamo di visitare il sito www.museosulphur.it

Contatti:

  • Cantiere Certino – via Montecchio, 20 – 47863 Perticara (RN)
  • tel/fax 0541 927576
  • info@museosulphur.it

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