UDOR D’AUTOUN – SENTORI D’AUTUNNO

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UDOR D’AUTOUN

La porta ancor un udòr la nebia
ad vègne e ad chèrna,
robe masède e luntèni,
e già us santiva ad cal burdèli
un udòr divers, quasi un prufòm
ad teti sbiavìde cumè la niva.
A circ un paìèr in t’la mimoria
per butìm occ cius a goda
l’abracc dla paia.

SENTORI D’AUTUNNO.

Porta ancora un odore la nebbia
di vigne e di corpi,
cose segrete e lontane,
e già si sentiva in quelle bambine
un odore diverso, quasi un profumo
di seni sbiaditi come di neve.
Cerco un pagliaio nella memoria
per buttarmi occhi chiusi
a godere l’abbraccio di paglia.

Giancarlo Frisoni

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